Lavorare all’Estero: Inghilterra

Se lavorare all’estero vi incuriosisce e rappresenta uno dei vostri sogni principali è bene sapere che allo stesso tempo dovrete non solo imparare un nuovo modo di comportarvi e gestirvi in un Paese diverso, ma dovrete anche necessariamente capire come funzionano le cose al di fuori dell’Italia. L’Inghilterra, infatti, ha un sistema diverso di gestione del lavoro e gli usi e i costumi sono ugualmente diversi da quanto accade da noi. Un po’ come per il Giappone, anche il Regno Unito fonda molto sull’aspetto del socializzare e punta a far crescere gli ambienti di lavoro anche al di fuori dalle mura aziendali. La più particolare delle accezioni del lavoro all’estero è il quasi obbligo a doversi ubriacare insieme con i propri colleghi dopo il lavoro: non temete però perché il giorno nessuno si ricorderà nulla. Tale aspetto è ricorrente anche in Giappone, che dal punto di vista lavorativo detta spesso le regole.

L’orario di lavoro, iniziamo da questo, va spesso dalle nove alle cinque, ma i più giovani e volenterosi sono anche aperti a offerte pari a un lavoro che va dalle otto alle sei di sea, con una pausa pranzo che dura circa mezz’ora, occupata come ognuno di loro preferisce. Ovviamente chi si dà da fare e chi si impegna decisamente più degli altri, denotando un grande impegno, otterrà responsabilità e maggior fiducia dal datore di lavoro. I venticinquenni più bravi riescono a diventare manager di squadre che sono composte da una decina di persone, un po’ come avviene anche nelle grandi catene italiane che prendono spunto dal modello americano o inglese: viene subito da pensare a Gamestop, il grande rivenditore al dettaglio di videogiochi e materiale di intrattenimento.

Se ci si mette impegno, quindi, e si decide di dare il meglio di se stessi sarà possibile accumulare in dieci anni non solo un ruolo manageriale importante, man anche mettersi da parte una somma non indifferente per poter fare il salto di qualità come lavoratore indipendente. Potrebbe inoltre capitare che nel caso in cui vi troviate a lavorare per un’azienda di grande spessore potreste trovare nella busta paga anche una quota delle azioni, così da diventare azionisti di minoranza e poter guadagnare vendendole e aspettandone l’aumento del valore.

Il contratto a tempo indeterminato se viene interrotto vi permette di avere un preavviso di almeno un mese o tre mesi se ricoprite un ruolo aziendale molto più di spessore all’interno dell’azienda: così facendo avrete modo di gestirvi e organizzarvi fino al momento del licenziamento o dell’interruzione del rapporto. C’è da dire, però, che una volta entrati in un ambiente, soprattutto in Inghilterra, abbandonarlo lo si fa con tristezza. Il modo di gestire il proprio lavoro da parte degli anglosassoni è diverso: l’ambiente è molto informale, tanto da evitare di chiamarsi tutti amichevolmente, ma è comunque vincente e molto affiatato. Ricordate poi che l’abbigliamento, anche se varia da ditta a ditta, richiede una formalità diversa da quella cui siamo abituati noi in Italia.

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