Come ottenere un colloquio: i consigli di chi seleziona i CV
Quando si è alla ricerca di un lavoro, capita davvero troppo spesso che le tante candidature inviate restino senza un riscontro.
Quanti curricula ogni giorno ricevono effettivamente una risposta? Cosa si fa di sbagliato?
Una spiegazione arriva dalla rivista The Guardian, che di recente ha pubblicato un’intervista a Liz Hardman. Questa, responsabile delle risorse umane presso la Northstar Research Partners, spiega quali sono stati i criteri per selezionare una rosa di candidati, tra le oltre 300 richieste ricevute per una posizione junior all’interno della sua azienda.
Di tutti i curricula arrivati, circa il 90% è stato scartato senza nemmeno procedere al colloquio.
Quali sono stati allora gli errori più comuni?
Il primo, spiega Liz Hardman, è stato senza dubbio la mancanza di una cover letter, che ha escluso il 60% dei curriculum. La lettera di presentazione, infatti, era esplicitamente richiesta nell’annuncio perché rappresenta sempre uno strumento valido per vendere se stessi e spiegare il motivo per cui si desidera quella posizione e si è adatti a ottenerla.
Per il restante 40% di candidature, invece, la scrematura è stata fatta sulla base di altri fattori.
In primo luogo il possedimento di specifiche capacità, non necessariamente acquisite grazie a lavori precedenti, ma anche in altri contesti quali hobby, esperienze all’estero o volontariato. Spiega Liz Hardman: “Anche se non sono state sviluppate capacità di leadership in un lavoro precedente, un’esperienza di volontariato, ad esempio, potrebbe aver insegnato la stessa cosa. È importante quindi adottare un pensiero laterale”.
Altro fattore da tenere a mente per una cover letter di successo è non copiare un modello standard, ma adattare la propria lettera di presentazione al lavoro per il quale ci si candida, scrivendo qualcosa di specifico sul ruolo in oggetto.
Scrivere ogni volta una cover letter diversa e personalizzata senza dubbio porta via molto più tempo, ma aumenta la possibilità di essere poi chiamati per un colloquio.
Utilizzare la formula di saluto più corretta e controllare l’ortografia e la grammatica rappresenta un ulteriore vantaggio. Non si comincia mai una lettera di presentazione con “Ciao”, “Cari Tutti”, o formule simili, quanto piuttosto con il nome di contatto riportato nell’annuncio o con quello del responsabile delle risorse umane per l’azienda. Come spiegato nell’intervista, infatti, ricercare sul sito dell’azienda il nome del destinatario del proprio CV dimostra una buona iniziativa e un reale interesse.
Proprio l’interesse nell’azienda o nell’organizzazione è uno dei requisiti visti più di buon occhio. Studiare il sito internet, il blog aziendale (qualora sia presente) e le notizie connesse all’azienda offre ottimi spunti poi per sostenere il colloquio.
Infine, ultimo consiglio, è quello di distinguersi in qualche modo. Questo può accadere attraverso una formattazione particolare del proprio CV, oppure con il tono che si usa.
L’importante, è far capire che si è entusiasti per la posizione da ricoprire ma anche che si è in grado di fare molto in quel ruolo.
Leggi l’intervista completa e scopri tutti i consigli per redigere una buona cover letter e i nostri servizi per tradurre la lettera di presentazione in inglese.
Ma alla fine, chi hanno scelto per la posizione? La persona che effettivamente non aveva tutte le capacità richieste per il ruolo, ma possedeva altre abilità di grande vantaggio per l’azienda, con il fattore aggiunto del giusto entusiasmo e della giusta filosofia di lavoro.
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